Lezioni di vita: cosa possiamo imparare dagli errori più comuni degli studenti

Nella vita, è inevitabile commettere errori. Sia che si tratti di piccoli sbagli o di grandi fallimenti, ogni errore può offrirci preziose lezioni da imparare. Gli studenti, in particolare, sono spesso esposti a una serie di errori comuni durante il loro percorso di apprendimento. Ma cosa possiamo imparare da questi errori? Scopriamolo insieme.

1. Procrastinazione e gestione del tempo

Uno degli errori più comuni degli studenti è la procrastinazione, ovvero rimandare costantemente i compiti e gli studi. Questo comportamento può portare a stress, ansia e risultati scolastici deludenti. Tuttavia, imparare a gestire il tempo in modo efficace è una lezione fondamentale. Creare una pianificazione dettagliata, suddividere i compiti in compiti più piccoli e impostare scadenze realistiche possono aiutare gli studenti a evitare la procrastinazione e a migliorare le proprie abitudini di studio.

2. Mancanza di comunicazione con gli insegnanti

Spesso gli studenti evitano di comunicare con gli insegnanti quando hanno difficoltà o domande riguardanti il materiale. Questo può portare a fraintendimenti e a una mancanza di supporto adeguato. Tuttavia, imparare a comunicare in modo chiaro e aperto con gli insegnanti è essenziale per il successo accademico. Chiedere aiuto quando necessario, esporre dubbi e preoccupazioni e partecipare attivamente alle lezioni possono migliorare notevolmente l'apprendimento degli studenti.

3. Mancanza di pianificazione e organizzazione

Spesso gli studenti si trovano in difficoltà a causa di una mancanza di pianificazione e organizzazione. Dimenticare le scadenze degli esami, perdere i materiali di studio o non avere un sistema efficace per prendere appunti possono compromettere le prestazioni accademiche. Tuttavia, imparare a pianificare e organizzare il proprio lavoro può fare la differenza. Utilizzare un planner o un'app per gestire gli impegni, creare mappe concettuali o riassunti e mantenere un ambiente di studio ordinato e privo di distrazioni possono aiutare gli studenti a diventare più efficaci e efficienti nel loro apprendimento.

4. Mancanza di autodisciplina e motivazione

Infine, molti studenti lut tano con la mancanza di autodisciplina e motivazione, specialmente quando si tratta di materie o compiti che non trovano interessanti o stimolanti. Tuttavia, imparare a coltivare l'autodisciplina e a trovare la motivazione interna è essenziale per superare gli ostacoli e raggiungere i propri obiettivi. Impostare obiettivi chiari e realistici, trovare un senso di scopo nel proprio lavoro e celebrare i piccoli successi lungo il percorso possono aiutare gli studenti a mantenere alta la motivazione e a perseverare anche nelle situazioni più difficili.

In conclusione, gli errori comuni degli studenti possono offrire preziose lezioni di vita. Imparare a gestire il tempo, comunicare in modo efficace, pianificare e organizzare il lavoro e coltivare l'autodisciplina e la motivazione sono abilità fondamentali che non solo migliorano le prestazioni accademiche, ma preparano gli studenti per affrontare sfide e opportunità nel mondo reale. Piuttosto che temere gli errori, dovremmo abbracciare le lezioni che ci offrono e utilizzarle per crescere e migliorare costantemente. 

Mariavittoria R.

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Il Ritorno della Letteratura Cartacea nell’Era Digitale: Un Fenomeno in Crescita

Nel mondo frenetico e iperconnesso di oggi, dominato da smartphone, tablet e lettori e-book, sembra quasi anacronistico parlare di un ritorno alla carta stampata. Eppure, un numero crescente di lettori, inclusi molti giovani, sta riscoprendo il fascino dei libri cartacei. Questo fenomeno, che potrebbe sembrare una sorta di nostalgia per un’epoca passata, in realtà si fonda su ragioni ben precise e profonde.

Il Fascino dell’Esperienza Tattile

Uno dei motivi principali per cui i lettori stanno tornando ai libri stampati è l’esperienza tattile e sensoriale che la lettura su carta offre. A differenza degli e-book, un libro cartaceo ha un peso, una consistenza, un profumo. Sfogliare le pagine, sentire il fruscio della carta sotto le dita, vedere il progresso della lettura man mano che si avanza nel testo: sono tutte sensazioni che arricchiscono l’esperienza della lettura e che un dispositivo digitale non può replicare. Per molti, il libro stampato rappresenta una sorta di rifugio fisico, un oggetto che si può possedere e collezionare, in contrasto con l’evanescenza del digitale.

Concentrazione e Benessere Mentale

C’è un’altra motivazione di ordine psicologico che sta spingendo molti a preferire il libro cartaceo: la capacità di concentrazione. Leggere su uno schermo digitale comporta spesso una serie di distrazioni — notifiche, e-mail, messaggi, navigazione sul web — che interrompono il flusso della lettura e rendono difficile immergersi pienamente nel testo. Al contrario, un libro cartaceo permette una lettura più focalizzata, un’immersione totale nella storia o nel contenuto senza interruzioni. Questo non solo migliora la comprensione e la memoria del testo, ma favorisce anche una sorta di meditazione attiva, un momento di stacco dal mondo digitale che può contribuire al benessere mentale.

Una Questione di Stile e Status

Oltre ai benefici sensoriali e cognitivi, c’è anche una dimensione estetica e sociale nel ritorno al libro stampato. I libri fisici, soprattutto le edizioni speciali, i classici rilegati o i volumi con copertine artistiche, sono diventati oggetti di stile, simboli di una cultura sofisticata e riflessiva. Possedere una libreria ben fornita non è solo un segno di erudizione, ma anche di gusto e personalità. In un’epoca in cui l’immagine è tutto, molti giovani vedono nel libro cartaceo un’opportunità per distinguersi e per comunicare una certa identità culturale.

Il Stereotipo dei Giovani: “Non Hanno Voglia di Leggere?”

Di fronte a questo ritorno al cartaceo, emerge però un antico stereotipo: “I giovani non hanno voglia di leggere”. Questa affermazione, che si è fatta strada tra le generazioni più mature, nasconde una visione limitata della realtà. È vero che i giovani di oggi vivono in un contesto iperstimolante e che spesso preferiscono il consumo di contenuti digitali, veloci e frammentati, ma è altrettanto vero che molti di loro stanno riscoprendo il piacere della lettura tradizionale. Non si tratta di mancanza di voglia, ma di una diversa modalità di approccio alla cultura e all’informazione.

Al contrario, molti giovani stanno dimostrando una capacità critica notevole nella scelta delle loro letture, privilegiando spesso contenuti di qualità e riflessivi, che richiedono tempo e attenzione. In questo senso, il ritorno al libro cartaceo non è un semplice atto di nostalgia, ma un segno di consapevolezza e di ricerca di autenticità, un modo per affermare il proprio desiderio di andare oltre la superficie del digitale per scoprire una dimensione più profonda e significativa.

Il Paradosso dell’Era Digitale

Il paradosso dell’era digitale è che, proprio mentre la tecnologia sembra dominare ogni aspetto della nostra vita, emerge un bisogno crescente di ritornare alle radici, alle cose semplici e tangibili, come un libro stampato. Questa tendenza non indica un rifiuto del progresso tecnologico, ma piuttosto una ricerca di equilibrio, un desiderio di combinare il meglio di entrambi i mondi.

In conclusione, il ritorno alla letteratura cartacea nell’era digitale è un fenomeno che va ben oltre la semplice nostalgia. Rappresenta un cambiamento culturale significativo, un segnale che indica come le persone, giovani inclusi, stiano cercando di ritrovare una connessione più autentica con la cultura e la conoscenza, resistendo alla superficialità e alla velocità imposta dal mondo digitale. E forse, proprio in questa ricerca di autenticità e profondità, risiede la vera sfida per le nuove generazioni.

Alessia Z.

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Inizia con la fine in testa

Qual è il miglior modo per iniziare un nuovo progetto, che sia esso di studio, di lavoro o personale?

Stephen Covey, nel suo famosissimo libro "Le 7 regole per avere successo", inizia dicendo che la prima regola è "Inizia con la fine in testa".

Che cosa significa?

Significa che bisogna avere ben chiaro dove si vuole arrivare. Se decidiamo di fare una passeggiata in montagna, di solito abbiamo bene in testa che il nostro punto di arrivo è il rifugio in cima. Se facciamo una nuotata, sappiamo che dobbiamo arrivare dall' altra parte della riva o ad uno scoglio lontano. 

Spesso, invece, quando si inizia un progetto, si decide di iniziare senza ben sapere dove potrebbe portare la strada, magari pieni di entusiasmo che però poco alla volta si spegne perchè si procede a tentoni e senza una direzione precisa. Ecco allora arrivare lo sconforto davanti alle difficoltà, il non sapere come agire e via dicendo.

Riprendendo l' esempio della camminata, provate a pensare se camminate senza una meta, senza sapere dove andare esattamente, spostandovi un pò qua e un po' là: potreste perdervi o quantomeno finire in posto non proprio piacevoli. Serve avere UN OBIETTIVO.

Occhio che un obiettivo ha delle regole precise per poter essere definito tale. "Voglio dimagrire" NON è un obiettivo.

Quanti chili vuoi perdere?

In quanto tempo?

Facendo cosa? Andando a correre, in palestra, mangiando meno?

Un obiettivo deve essere SPECIFICO, MISURABILE e TEMPORIZZABILE.

"Voglio perdere 10 chili entro giugno, per mettermi il costume taglia 42 in spiaggia, andando in palestra tutti i giorni e seguendo una dieta che mi darà uno specialista".

Questo è un obiettivo! E' specifico, l' ho scritto in maniera dettagliata. E' misurabile: posso controllare se sto facendo tutte le azioni necessarie per la perdita di peso. E' temporizzabile:mese dopo mese potrò controllare il mio peso e capire se a giugno avrò raggiunto i 10 chili in meno o no ed eventualmente aggiustare le azioni necessarie se fosse necessario.

Allora forza, con i vostri progetti, sbizzarritevi ma mi raccomando: iniziateli con la fine in testa!

Francesca B.

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TECNICHE PER EVITARE DISTRAZIONI DURANTE LO STUDIO

Lo studio richiede concentrazione, attenzione e un approccio paziente e dedicato. Tuttavia, nell'era digitale frenetica di oggi, le distrazioni sembrano essere in agguato in ogni angolo, pronte ad allontanarci dai nostri materiali di studio. Se trovi difficile rimanere concentrato/a ed evitare distrazioni mentre studi, non temere! In questo articolo, esploreremo tecniche efficaci che possono aiutarti a creare un ambiente privo di distrazioni, massimizzare la tua produttività e raggiungere il successo accademico.

1. Crea uno spazio di studio

Avere uno spazio di studio designato può fare miracoli per la tua attenzione e concentrazione. Scegli un'area tranquilla, ben illuminata e priva di potenziali distrazioni. Prendi l'abitudine di studiare costantemente in questo spazio dedicato, poiché il tuo cervello inizierà ad associarlo a un lavoro mirato, migliorando la tua capacità di concentrazione.

2. Disattiva le notifiche

Gli incessanti ronzii e le notifiche dei nostri dispositivi possono rapidamente far deragliare la nostra concentrazione. Quando studi, silenzia il telefono o mettilo in un'altra stanza. Disattiva le notifiche sul tuo computer o utilizza app che bloccano i siti Web e le piattaforme di social media che distraggono durante le sessioni di studio. La creazione di una zona priva di tecnologia ti consente di immergerti completamente nell'attività da svolgere.

3. Usa la tecnica del blocco del tempo

Il blocco del tempo comporta la divisione del tempo di studio in blocchi specifici dedicati a materie o compiti diversi. Assegna periodi specifici per lo studio mirato e designa pause intermedie. Durante i blocchi di studio, elimina tutte le distrazioni e impegnati a lavorare esclusivamente sull'argomento assegnato. Sapere di avere delle fasce orarie dedicate per le pause e le attività del tempo libero può aiutarti a rimanere motivato e concentrato durante le sessioni di studio.

4. Pratica la tecnica del pomodoro

La Tecnica del pomodoro è un metodo di gestione del tempo che prevede di lavorare in brevi periodi di intensa concentrazione, seguiti da brevi pause. Imposta un timer per 25 minuti e dedica tutta la tua attenzione allo studio durante quel periodo. Una volta che il timer si spegne, fai una pausa di 5 minuti per ricaricare. Dopo aver completato quattro cicli consecutivi, premiati con una pausa più lunga. Questa tecnica aiuta a mantenere la concentrazione, suddivide lo studio in parti gestibili e combatte il burnout.

5. Crea un elenco di cose da fare

Prima di iniziare a studiare, crea un elenco di cose da fare delineando le attività che devi svolgere. Dai la priorità alle attività più importanti e impegnative per prime. Suddividere la sessione di studio in elementi più piccoli e utilizzabili non solo ti aiuta a rimanere organizzato, ma fornisce anche un senso di realizzazione mentre controlli le attività completate. Questo metodo ti aiuta a rimanere in pista e riduce la probabilità di distrarti.

6. Pratica la consapevolezza e la meditazione

Le tecniche di consapevolezza e meditazione possono migliorare significativamente la tua capacità di concentrazione ed evitare le distrazioni. Prima di immergerti nella tua sessione di studio, prenditi qualche minuto per sederti in silenzio, concentrarti sul tuo respiro e lasciar andare ogni pensiero frenetico. Impegnarsi in esercizi di consapevolezza può aiutare a calmare la mente, migliorare la concentrazione e coltivare la consapevolezza delle distrazioni man mano che si presentano, permettendoti di reindirizzare la tua attenzione sui tuoi studi.

7. Prenditi cura dei bisogni fisici

Il tuo benessere fisico gioca un ruolo cruciale nella tua capacità di concentrazione. Assicurati di essere ben riposato, idratato e di aver consumato un pasto nutriente prima di studiare. Evita di studiare per lunghi periodi senza fare pause. Allunga le gambe, fai qualche esercizio leggero o pratica tecniche di rilassamento durante le pause per ringiovanire il tuo corpo e la tua mente. Prendersi cura dei propri bisogni fisici riduce la probabilità di distrazioni causate da disagio o affaticamento.

8. Trova un partner responsabile

Richiedi il supporto di un compagno di studio o di un partner responsabile che condivida il tuo impegno a rimanere concentrato. Stabilite insieme gli obiettivi di studio, create un programma e responsabilizzatevi a vicenda. Fare un bel ripasso con qualcuno che condivide obiettivi simili può fornire motivazione e aiutarti a rimanere in carreggiata.

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7 SEMPLICI TRUCCHI PER CRESCERE BAMBINI BILINGUE

Essere bilingue è davvero un dono: imparare da piccoli una lingua è semplice e immediato, ed è per questo che molte famiglie puntano sul bilinguismo con i propri bimbi e bimbe, fin da quando sono neonati.

E non si tratta solo delle famiglie internazionalmente miste, ovvero quelle formate da genitori che parlano una lingua madre diversa. Anche le mamme e i papà che parlano principalmente entrambi l'italiano vorrebbero insegnare ai propri bimbi e bimbe una lingua diversa sin dai primi anni di età.

Soprattutto, capita nel caso di mamme e papà che parlano una seconda o una terza lingua, che leggono libri non solo in italiano e che guardano la tv in lingua originale. Quando arriva un bambino in famiglia, è normale mantenere queste abitudini. Ma non basta: se, infatti, ai bambini non viene insegnata la seconda lingua, ci si ritroverà molto spesso a tornare indietro, proponendo libri e tv in italiano perché i bimbi non capiscono. Da qui la scelta: parlare nella seconda lingua fin dai primi mesi è un'ottima idea per non stravolgere le routine, dando allo stesso tempo la possibilità ai bimbi di imparare un idioma che sarà loro utile per tutta la vita.

Ecco quindi qualche trucco per rendere il bilinguismo con i bambini più semplice, ovvero piccoli consigli per crescere bambini bilingui adottando routine e abitudini familiari per parlare una seconda lingua senza difficoltà.

PARLARE NELLA SECONDA LINGUA DIVIDENDOSI I COMPITI

Questo riesce facile ai genitori che parlano come lingua madre un idioma diverso dall'italiano. Il genitore che parla la seconda lingua può utilizzare con i bambini esclusivamente quest'ultima, lasciando l'italiano all'altro genitore.
Lo stesso consiglio vale anche per le famiglie che parlano di base l'italiano: uno dei due genitori può cercare di parlare sempre nella seconda lingua, almeno con i bambini. In questo modo, si creerà una sorta di "divisione" che toglie confusione (anche se la confusione non deve fare paura! I bambini non imparano meno l'italiano perché sono bilingui!) e soprattutto risulterà più semplice trovare il tempo per parlare nella seconda lingua. Non basta infatti dire "ok, gli parliamo in inglese, o in spagnolo". Se non ci si dà delle regole, non si agisce con costanza. Dare a uno solo dei due genitori il compito di usare la seconda lingua è stimolante anche in questo senso.

 GUARDARE LA TV IN LINGUA ORIGINALE

A seconda della lingua che volete insegnare al bambino, cercate di guardare i film e le serie tv sempre in originale. Anche riguardando i cartoni animati più volte: è un metodo indiretto davvero utile ed efficace. E poi, in questa maniera, non stravolgerete le abitudini se già siete soliti guardare i programmi non doppiati

ASCOLTARE LE CANZONCINE

Sì, le classiche filastrocche in inglese: un consiglio banale? No, perché grazie alla musicalità e alle allitterazioni le canzoni e le filastrocche permettono di imparare divertendosi.

LEGGERE I LIBRI IN LINGUA

Anche questa può essere una delle attività che si svolgono prettamente nella seconda lingua: i libri, almeno nei primi anni, possono essere prevalentemente in inglese, in spagnolo, in hindi, in ghanese...

SCEGLIERE UNA O UN BABYSITTER CHE PARLI LA LINGUA

Se il bimbo o la bimba passano molto tempo con una tata o un babysitter, approfittatene: assumete una persona che parli la lingua che parlate come secondo idioma in famiglia e chiedete di parlare sempre quella.

FREQUENTARE AMICI INTERNAZIONALI

Altro consiglio è quello di approfittare delle amicizie internazionali: frequentate amici e amiche che parlino un'altra lingua, magari con bimbi piccoli anche loro, organizzate uscite, telefonate, giochi...

ASCOLTARE GLI AUDIOLIBRI

In macchina è bellissimo e stimolante: invece della radio, scegliete degli audiolibri per bambini in lingua. Non è solo un'occasione per ascoltare il linguaggio e impararlo meglio, ma è piacevolissimo e divertente, stimolante e coinvolgente.

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